Pisa

Associazione Prometeo di Pisa

Nel 1995 si avvia la collaborazione con l'istituto penitenziario di Pisa, individuato dal M.G.G. (Ministero di Grazia e Giustizia) come sede toscana per Prometeo. Nella primavera 1998 apre, a Pisa, la casa gestita dall'Associazione Prometeo, che ospita in media quattro persone sieropositive. Nell'autunno 1998 apre la sezione Prometeo presso il carcere "Don Bosco" di Pisa, nello stesso periodo l'Arcivescovo di Pisa mette a disposizione dell'Associazione una cascina (da ristrutturare) per l'accoglienza di persone sieropositive senza riferimenti familiari.

Storia della sezione di Pisa


All’inizio dell’estate 1995 la Direzione dell’Istituto Penitenziario di Pisa e l’associazione Prometeo, su invito della Direzione Generale del D.A.P., avviano i primi momenti di studio e collaborazione per il Progetto Prometeo pisano. Nell’arco dell’anno 1996 si approfondiscono poi e si precisano gli obiettivi e le modalità di avvio del Progetto nella sede Pisana. Con la supervisione del Ministero (Sottosegretario alla Giustizia) si individua anche la collocazione più idonea, in base alle risorse strutturali dell’Istituto. All’inizio del 1997 viene redatto così il progetto di massima per la ristrutturazione del 3° piano giudiziario come “Sezione Prometeo" cui fa subito seguito – da parte della Direzione – l’avvio della procedura necessaria per l’approvazione del progetto stesso e la conseguente opera di completa ristrutturazione. Quest’ultima, iniziata nell’inverno 1997 e terminata nell’autunno 1998 ha portato ad una sostanziale trasformazione di una sezione “comune” in una sezione “a sicurezza attenuata”, in cui, affianco delle camere per il pernottamento, sono stati realizzati per le varie attività giornaliere: cucina - sala da pranzo, laboratori, sala computer – TV, ufficio per gli operatori, infermeria, magazzino. Contemporaneamente ai lavori di ristrutturazione edile, gli operatori destinati a Prometeo si sono preparati al loro compito con incontri periodici e multitematici ed hanno effettuato colloqui con tutti i detenuti sieropositivi dell’istituto e con quanti fossero interessati al Progetto. Da notare al riguardo, che a tutte le attività di preparazione del gruppo operatori hanno sempre partecipato gli Agenti di Polizia Penitenziaria, che volontariamente a suo tempo presentarono richiesta per operare nella sezione Prometeo. Finalmente, il 17 Novembre 1998, alla presenza di autorità, operatori, amici, volontari si è inaugurata la sezione Prometeo, con l’ingresso dei primi cinque ospiti. La restante parte del mese di novembre e il mese di Dicembre sono stati dedicati all’abbellimento e alla decorazione degli ambienti, con affreschi murali, tinteggiatura degli infissi, etc. In occasione delle festività natalizie dopo l’allestimento di un presepe e di un albero di natale, gli ospiti di Prometeo hanno avuto modo di accogliere operatori e volontari per far loro visitare la sezione e trascorrere insieme un pomeriggio di festa. Nel Gennaio 1999 un ospite della sezione è stato allontanato dal progetto per sua manifesta reattività all’attività all’integrazione dello stesso, mentre nel Febbraio un altro ospite è stato scarcerato, avendo ottenuto gli arresti domiciliari, lo stesso mantiene costanti rapporti con gli operatori ed ospiti della sezione. Nel Marzo 1999 hanno fatto ingresso tre ospiti quasi contemporaneamente hanno avuto inizio i corsi per i lavori socialmente utili, frequentati da quattro ospiti di Prometeo. Negli stessi mesi e fino a Giugno 99 le attività hanno ruotato attorno alle offerte dei volontari, conduttori dei laboratori: pittura, bricolage, informatica, attività tecnico - artistiche. Dopo un periodo di preparazione tecnica e di integrazione logistica, il 2 Luglio presso il campo sportivo della “Freccia Azzurra” di Pisa gli ospiti di Prometeo disputano una partita di calcio con una squadra locale. I mesi estivi, in alternaza con le ferie gli operatori e gli ospiti hanno elaborato una riflessione che ha portato la sezione allo sviluppo attuale. Al momento si è deciso di privilegiare il progetto del laboratorio di falegnameria e l’attività informatica.


Il G.O.T. ha inoltre deciso di redigere per ogni singolo ospite, ad eccezione dei detenuti ancora giudicabili, un programma individualizzato di trattamento (ex art. 13 O..P.), da sottoporre al Magistrato di Sorveglianza competente.